In questo articolo approfondiamo un interessante ed insolito argomento: i bagni derivativi.
Eseguire un bagno derivativo consiste nel portare, e mantenere. la frescura a livello del perineo.

Perchè questa pratica è utile? 

Fa parte delle tecniche di igiene di vita, come le altre che ho descritto finora:
non ha bisogno di prescrizioni, fa bene a tutti in inverno come in estate.
Consente di ritrovare la frescura in una zona del corpo che ,IN NATURA, è sempre al fresco… difatti gli animali la praticano continuamente!

Da cinquanta/sessanta anni a questa parte, nei paesi cosiddetti sviluppati il modo di vestirsi e le condizioni di lavoro contribuiscono ad innalzare la temperatura interna. La ritrovata frescura favorisce l’azione di un sistema che assicura la circolazione dei grassi che sono salutari se sono fluidi e nocivi se spessi;questo sistema si chiama sistema fasciale.
Come sapete la qualità dei nostri grassi è legata all’alimentazione e  la loro circolazione mette in moto almeno otto funzioni del corpo che rimarrebbero sopite se i grassi sono spessi e non circolano:

  • contribuiscono a cacciare i grassi spessi
  • ci proteggono dal freddo e dal caldo
  • forniscono il nostro carburante e la nostra energia meccanica
  • alimentano continuamente i muscoli egli organi
  • favoriscono la fuoriuscita delle tossine dall’interno del corpo
  • favoriscono la fuoriuscita delle tossine provenienti dall’esterno (fumi, polveri delle città, cosmetici…)
  • svolgono funzione di regolazione ormonale
  • contengono molte cellule madri adulte totipotenti (capaci di riprodurre ogni tessuto del corpo umano)

La combinazione tra sana alimentazione (consumare tutti i giorni frutta e verdura fresca , biologica, evitare cibi industriali e raffinati, consumare legumi  e cereali integrali, oli spremuti a freddo, semi oleosi e frutta secca) e bagni derivativi
 
– partecipa alla rigenerazione costante dell’organismo;
– è un eccellente mezzo di prevenzione;
– favorisce un buon funzionamento del corpo.

Non ci sono più dubbi sul fatto che la stitichezza sia un flagello nei paesi industrializzati e che sia responsabile di una lenta intossicazione interna, ma possiamo dire inoltre che la stipsi non riguarda solo l’intestino, bensì anche la fascia.

 

Per favorire la motilità della fascia  abbiamo due possibilità:

  1. attivazione  meccanica con la frizione delle terminazioni nervose situate nella parte bassa delle pieghe inguinali (ciò si ottiene principalmente camminando);
  2. portare frescura nella zona del perineo e dei genitali (in Natura equivale all’evaporazione del sudore prodotto spostandosi a piedi senza vestiti: è qui che si colloca il bagno derivativo.

Come si fa un bagno derivativo? Ci sono due possibilità:

1) METODO CON L’ ACQUA

 Cosa serve:

  •  un bidet
  • un guanto da bagno o una spugna naturale
  • acqua: dal rubinetto, di mare, di sorgente, di fiume o di lago: la più pulita, comoda e meno cara secondo le possibilità del posto

Abbigliamento:

Il corpo è ben coperto durante la stagione fredda , la stanza da bagno è riscaldata , le natiche sono denudate e le gambe possono essere coperte da un plaid; i piedi devono stare bene al caldo con calzini o pantofole, non devono essere mai nudi sul pavimento freddo.
D’estate non ci sono queste peculiarità.

Come procedere:

– Mettete acqua fresca ma non gelida nel bidet (non deve congelare le dita).
Si può anche cominciare con acqua tiepida ed aggiungere acqua fredda a mano a mano durante il bagno, a seconda della vostra sensibilità.

– Sedetevi sul bidet in maniera confortevole, al di sopra dell’acqua; i glutei non devono toccare l’acqua stessa.

– Immergete il guanto da bagno o la spugna nell’acqua fredda, fatelo scorrere a partire dal perineo (per intenderci, quando si usa la bicicletta, quella è la zona del corpo che viene appoggiata sulla sella) fino all’altezza dell’osso pubico (per esempio sul lato destro della piega inguinale o della radice del pene) per poi ridiscende lungo lo stesso percorso.

– Immergete di nuovo il guanto/spugna nell’acqua e ripetete l’operazione dall’altro lato: non strizzate mai il guanto/spugna durante la pratica.
Procedete così per il tempo necessario (10-15-20-40 minuti).

Il bidet ed il guanto/spugna devono essere oggetto di una igiene perfetta; li si insapona ogni giorno e si cambia il guanto da bagno regolarmente.

1) METODO CON LA POCHE

Cosa serve:

  • Poche Bikun ergonomiche, adatte a uomini, donne e bambini (potete trovarle a questo link dell’e-commerce Macrolibrarsi); possiedono una doppia copertura di plastica e una valvola di decompressione a 300 chili.
    Occorre possederne almeno quattro.
  • Un rotolo di carta da cucina o, meglio, delle fodere di cotone sempre acquistabili.

Come procedere:

– Sistemate le poche nel freezer (c’è l’apposito contenitore), e lasciatele almeno due ore. Passato questo tempo, tiratene fuori una; se si fosse indurita, lasciatela scongelare per 5 minuti (normalmente rimane morbida).

– Avvolgete la poche in un foglio di carta da cucina o infilatela in una fodera di cotone; sistemate la poche con la parte larga in avanti, all’altezza del perineo, di modo che sia comoda (la frescura percepita deve essere dolce): la si sistema come un pannolino, sia per l’uomo che per la donna.

– La poche deve essere sempre avvolta in modo che diffonda una dolce frescura; nel momento in cui non si sente più il freddo, si cambia e cosi via.

– È molto importante curare l’igiene della poche: conservatela nel freezer nell’apposito contenitore chiuso da lavare almeno una volta alla settimana; lavare la poche almeno una volta/settimana (o di più se necessario).

La poche è personale, non si presta!

Per quanto tempo occorre fare i bagni derivativi?

Dipende dalle ragioni per cui si inizia, dall’età, dal tasso di intossicazione;
diciamo che se usate l’acqua, un bagno derivativo di 30 minuti due volte al di è già una buona durata.
Con le poche occorre aumentare il tempo di applicazione fino a 3 ore anche due volte al giorno (con le poche potete tranquillamente fare tutto ciò che fate normalmente).

Se avete domande sul modo di utilizzo delle poche potete scrivermi, o – ancor meglio –  consultare il libro Il nuovo libro dei bagni derivativi di France Guillain.

Dott.ssa Cecilia Pintori